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【Review】"La Luce del Buio" Mostra di Barbara SalvucciTime:2021-02-26

【Review】"La Luce del Buio" Mostra di Barbara Salvucci

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2021-02-26 12:00:00

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La mostra personale online di Barbara Salvucci "La Luce del Buio"  è organizzata dal Gruppo DoBe e il Centro Sino Italiano di Design, in collaborazione con il Comune di Firenze, il Quartiere 4 del Comune di Firenze, lo Shanghai Promotion Center for City of Design, e la Shanghai International Culture Association, avendo il supporto tecnico VR dal He Chao Arts & Culture, si inaugura alle 12:00 del 26 febbraio 2021.

 

 

 

Premessa

 

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Ecco, la bellezza di un viaggio sta tutta nel tragitto. Molti non vedono l’ora di raggiungere la meta, ma il vero amante del viaggio sa bene che la bellezza è nel percorso che si attraversa per raggiungerla. Il vero viaggio ha sempre uno scopo, che non sempre è il semplice raggiungimento di una meta. Il viaggio è una rivelazione, può anche essere circolare ma attraversa sempre la scoperta.

 

Nuove culture, nuove conoscenze, nuovi sapori, lingue ed esperienze. Ulisse, il viaggio di Ulisse è menzionato anche nell’Inferno di Dante, dove l’eroe omerico sconta proprio la troppa “sete di conoscenza”.

 

Senza rischiare di finire all’inferno, viaggiare è sicuramente il modo più efficace per aprire la propria mente, aumentare la propria consapevolezza e percezione del mondo, capire modi diversi di pensare rispetto al proprio.

 

Per mettersi in viaggio ci si può domandare quale sia lo scopo, o forse è meglio scoprirlo solo alla fine. E come per Ulisse, potrebbe venir fuori che quel desiderio di mollare tutto e partire non porterà̀ ad altro che a ritornare a “casa”, ai propri valori, alle proprie origini, magari piuttosto cambiati e arricchiti.

 

Ecco, il mio percorso, la mia ricerca, o meglio, il mio viaggio va di pari passo con la propensione e la volontà̀ di spingermi verso la scoperta e l’ignoto. Un viaggio simbolico che parte da un movimento umano, una tensione verso l’esterno, verso il futuro o verso un obiettivo, una ricerca di altro da sé e un’immersione dentro di sé. Un viaggio come riassunto di un percorso e di una scoperta, in un continuo procedere che è parte integrante della mia evoluzione intellettuale ed emotiva.

 

Una scintilla mi spinge ad uscire dalle sicurezze acquisite per amore della conoscenza, alla ricerca di qualcosa che manca o che credo perduto, alla necessità di mettermi alla prova con altri modi di essere, consapevole di voler ricercare tasselli mancanti da aggiungere al sapere. Non affretto il mio viaggio, non è importante arrivare ma partire, non è importante seminare ma raccogliere. I veri viaggiatori partono per andare e basta. Cerco significati relativi a questo movimento, il percorso di individuazione è legato a immagini simboliche. Iconografie legate al mare affiorano come elementi di tale viaggio.

 

Il riflesso della luna sullo specchio d’acqua marina è visibile anche al buio, la vernice fosforescente prolunga e mantiene visibile il riverbero sconfiggendo anche il nero più profondo.

Una simulazione reale, un momento di riflessione nell’attesa della meta.

Ho immaginato questa esperienza di percorso artistico come viaggio metaforico, una navigazione attraverso la luce del buio.

Ho capito dal mare che posso lasciarmi andare, senza avere limiti e confini.

Ogni cosa scopro dal vento e dalle onde. Ho trovato l’essenza nell’acqua salata. Ho imparato a togliere le paure dalla mente e ora mi perdo nel mare prima che la riva si arrenda alla mareggiata.

Il viaggio continua...

 

—— Barbara Salvucci

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Presentazione dell'artista

 

 

Barbara Salvucci

 

Docente di Graphic Design e Fashion Graphic presso l’Accademia di Belle Arti e l’Accademia del Lusso di Roma

 

Barbara Salvucci (1970, Roma), allieva di Enzo Brunori, nel 1994 si diploma in pittura all’Accademia di Belle Arti di Roma. Parallelamente approfondisce le tecniche della scultura e della formatura attraverso l’utilizzo di diversi materiali come gesso, legno, resine e metalli, non abbandonando mail il disegno ad inchiostro di china e l’incisione calcografica, ancora oggi molto presenti nella sua produzione artistica.

 

Dopo la prima mostra personale all’Accademia di Ungheria a Roma nel 2002, ha continuato la propria ricerca artistica e materica, esponendo in numerose mostre personali e collettive in importanti musei e gallerie in Italia e all’estero. Nel 2011 e nel 2013 partecipa alla 54esima e 55esima Biennale d’Arte di Venezia. Nel 2017, entra a far parte delle collezioni pubbliche come quella del MOMA Hostel di Franco Losvizzero.

 

Il suo lavoro si trova in numerose collezioni private quali Fondazione Giuliani, Fondazione Barillari, Collezione Bulgari, Collezione Cicutto, Collezione Esposito, Collezione Pepi Marchetti Franchi, Collezione Mario Draghi, Collezione Benigni. Sempre nel 2017, proietta un’opera video sul palco dell’Auditorium Parco della Musica di Roma per il concerto dei Daiana Lou, e nello stesso periodo aderisce all’A-HEAD Art Project.

 

Realizza “un’opera-vestito” insieme alle immagini proiettate di Mimmo Paladino, per l’opera futurista Novatrix di Daniele Lombardi, soprano Ana Spasic, presso il Teatro Palladium di Roma, ad una mostra collettiva in Cina – Italia per il Dialogo a Yinchuan al Museum of Contemporary Art, Yinchuan.

 

 

 

Le opere dell'artista

 

 

“Conchiglie” luminescenti simboleggiano la rinascita e la purificazione spirituale. Nascono da movimenti sinuosi, panneggi di stoffe sospesi e bloccati nel tempo. La resina materializza e ferma un istante. Scopro nuove forme.

 

 

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Senza titolo
Resina e tessuto
61x25x15cm, 2020
 
 
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Resina e tessuto
39x28x13cm, 2020
 
 
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Senza titolo
Resina e tessuto
43x23x17cm, 2020
 
 
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Senza titolo
Resina e tessuto
45x24x16cm, 2020
 
 
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Senza titolo
Resina e tessuto
71x31x16cm, 2020
 
 
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Senza titolo
Resina e tessuto
82x22x12cm, 2020
 
 
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Senza titolo

Resina e tessuto

160x26x16cm, 2020
 
 
Meduse nate da matita bianca, disegnate e stampate su supporto nero, fluttuano negli abissi più assoluti, conoscono le profondità e il buio. Fluiscono col mare della vita, si lasciano trasportare dalle correnti marine.
 
 

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Senza titolo
Stampa su cartone
100x70cm, 2020
 
 
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 Senza titolo
Stampa su cartone
100x70cm, 2020
 
 
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 Senza titolo
Stampa su cartone
100x70cm, 2020
 
 
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Senza titolo
Stampa su cartone
100x70cm, 2020

 

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Senza titolo
Stampa su plexiglass
200x100cm, 2020
          
 

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Senza titolo
Stampa su plexiglass
470x200cm, 2020
 
 
Una danza accennata si prolunga nell’oscurità, la vernice fosforescente prolunga e mantiene visibile il movimento anche in assenza di luce. Affascinata dall’essenzaUna donna sta uscendo dal nero profondo del mare, un perimetro rende visibile la superficie d’acqua dalla quale emerge.Uno scatto fotografico, un momento di navigazione notturna.
 
 

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Senza titolo
Stampa su plexiglass
100x100cm, 2020

 

 

 

L'intervista dell'artista

 

中意设计交流中心
Centro Sino Italiano di Design

 

Quali sono le motivazioni della Sua arte?

Barbara Salvucci

La ricerca è alla base del mio lavoro, inizia da un’analisi introspettiva fino ad arrivare alla sperimentazione di forme e materiali diversi. Ho indagato nel tempo sulla forma nei suoi diversi aspetti; ovviamente quello apparente, quello simbolico, cromatico, concettuale e anche onirico. Nell’ultimo periodo tale ricerca è strettamente legata al viaggio, alla continua scoperta del mio mondo interno traslato in immagine iconografica di un simbolico transfert suggerito e al tempo stesso guidato dal mare.

 

 

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Centro Sino Italiano di Design

 

Quale è la parte più difficile durante la Sua realizzazione delle opere di resina e tessuto?

Barbara Salvucci

La resina è un materiale molto affascinante. Evoca la natura, il fossile, la memoria, segni distintivi del mio lavoro. A mio avviso la difficoltà sta sia nell’aspetto concettuale che materiale. La mia esigenza, quasi sempre, è volta verso la creazione di forme “naturali” e spesso tale materiale non aiuta perché gli effetti manifesti, a volte, possono risultare troppo artificiali. Per quanto riguarda l’aspetto pratico legato alla sua lavorazione, la resina può essere estremamente insidiosa. Se non si sperimenta a fondo, questo materiale può solo restituire effetti e risultati indesiderati. Altamente manipolabile rende il lavoro fluido e dinamico con una resa immediata. Per sua conformazione e velocità di consolidamento dallo stato liquido a quello solido, l’obiettivo da perseguire necessita di risolutezza d'azione e concretezza realizzativa proprio per il tempo limitato che offre.  Tuttavia tale materiale concede molteplici e intriganti opportunità creative.

 

 

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Centro Sino Italiano di Design

 

Perché Le attraggono le forme artistiche come la stampa su cartone e la stampa su plexiglass?

Barbara Salvucci

La stampa, con tutti i suoi processi, è parte integrante della mia formazione. Tale applicazione è sempre presente nel mio “viaggio” artistico, ereditata dal mio percorso di studi con indirizzo grafico. Una costante nell’approfondimento e nelle bozze preparatorie, come anche capace di divenire vero e proprio lavoro indipendente (spesso le matrici diventano elementi installativi dove il processo di stampa non viene menzionato). L’esperienza artistica abbraccia tante maestrie anche relative alla stampa e ai supporti corrispondenti. Il disegno e le tecniche grafiche stanno alla base di molti processi creativi, dall’ideazione di un progetto fino al suo sviluppo. L’idea stessa, a volte, si elabora e si realizza in un elemento grafico. L’attrazione nasce dalla voglia di sperimentare e sperimentarsi. Ecco il desiderio di stampare su cartone, plexiglass, metallo e stoffa, superfici tutte differenti una dall'altra perché l'espressione artistica non può incontrare limiti estrinseci al suo essere.

 

 

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Centro Sino Italiano di Design

 

Quali sono i viaggi che ricorda di più? E quali opere riflettono questi viaggi?

Barbara Salvucci

Sono quei viaggi che mi hanno trasmesso forti emozioni. Luoghi e persone che mi hanno permesso di intraprendere altri viaggi, introspettivi, metaforici, onirici. Immagini che hanno stimolato sogni, sia ad occhi chiusi che aperti (mi piace pensare al cosiddetto sogno reale), illusioni e allusioni che spesso ho amato trasferire nel mio lavoro.

 

 

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Centro Sino Italiano di Design

 

L'epidemia che sta ancora succedendo ha reso viaggio quasi impossibile, questo ha cambiato la Sua creazione?

Barbara Salvucci

Per alcuni aspetti l’ha cambiata in meglio, il viaggio è stato ancora più introspettivo. Il contatto con me stessa più intimo, più sincero e più attento. Non sono più riuscita ad ingannarmi, tutto ciò che era inganno si è rivelato tale ed è stato accantonato. Mi sono accorta di quanto l’esterno e l'esteriorità, a volte, possano rivelarsi fallaci distrazioni e trascinarci via da quel mondo fantastico e visionario di cui, invece, ogni artista immancabilmente si nutre.

 

 

 

 
 
Mostre Personali di Barbara Salvucci
 

2019 INTROSPECTIVE WINDOW, Galleria EMMEOTTO, Roma

2018 #ATELIR 2, MUSEO MACRO, Roma
2018 SKIN, Relais Rione Ponte/ Galleria EMMEOTTO, Roma

2017 Raw – Rome Art Week, Open Studio MOMA Hostel, Roma
2017 Daiana Lou, Auditorium Parco della Musica, Roma
2017 Whisper, Spagna Art, Roma

2016 INK, Museo Bilotti, Roma
2016 SIGNS, Galleria EMMEOTTO, Roma

2015 La Gardienne des Ombres, Galleria L&C Tirelli, Vevey, Svizzera
2014 Di - segni, Galleria Paola Verrengia, Salerno
2014 Barbara Salvucci, MAAM – Museo dell'Altro e dell'Altrove, METROPOLIZ, Roma (opera permanente)

2012 KM 1234, Accademia di Ungheria – Palazzo Falconieri, Roma
2012 Solo Volo, Galleria MARTE, Roma
2011 Barbara Salvucci, Museo della Scultura Contemporanea, MUSMA, Matera
2010 KM 1234, Budapest Galéria, Budapest
2009 Senza perdere il ­lo, Galleria MARTE, Roma
2007 Segni di memoria, Galleria Cafè Europe Centro di Arte Contemporanea, Roma
2004 La notte bianca – Isole, Galleria Cafè Europe Centro di Arte Contemporanea, Roma
2003 Analisi 90 – 03, Galleria Cafè Europe Centro di Arte Contemporanea, Roma
2002 Tracce – Pasqualetti e Salvucci, Accademia di Ungheria – Palazzo Falconieri, Roma
1999 Fermentazioni, Piazza dell’Orologio (Municipio) Fiumicino, Roma

 

 

 

 

La mostra è finita, grazie per la visione!