I miei lavori di gesso in rilievo nei primi anni erano colorati. Poi, col trascorrere del tempo, ho ritenuto che il colore fosse un sovrappiù e che le ombre create dal rilievo fossero sufficienti a caratterizzare il lavoro. Anche le mie sculture sono bianche. Del resto il bianco contiene in sé tutti i colori dello spettro solare, è luce, e la luce fin dalle epoche più remote è stata considerata simbolo di spiritualità.

Completamente diverso è il mio approccio nel creare dipinti usando i colori acrilici, il coinvolgimento dei sensi è totale, nasce dal bisogno di libertà, da un'energia interiore che preme per uscire. Nel caso dei tre dipinti esposti in questa mostra è stato proprio tutto questo, insieme al desiderio del colore, a darmi lo stimolo.

Il 2020, che è stato l'anno della pandemia, non ha influenzato il mio percorso creativo, anche se purtroppo nei due mesi in cui non ho potuto raggiungere il mio studio, è stato interrotto bruscamente il flusso creativo. Ma quando finalmente vi sono ritornata, ho ripreso a lavorare con ancora maggiore forza ed energia per un interessante progetto di una mostra di scultura che pero' a causa della chiusura dei Musei, è stata rinviata. Ma non mi perdo d'animo, mi piace guardare sempre avanti.

Porto avanti tutti questi temi indifferentemente, non ho preferenze. Penso che uomo e natura siano strettamente collegati, e spesso ho trattato in periodi diversi il tema della metamorfosi e ho rappresentato figure antropomorfe. Noi siamo parte della natura e da essa dipendiamo.

Con i riferimenti alla mitologia che  si possono riscontrare nelle mie sculture, alcune delle quali saranno esposte nella mostra di cui ho accennato sopra, voglio evidenziare l'importanza che riveste per me la  tradizione culturale dei popoli e la sua conservazione.

Oggi il rapporto tra noi e la natura è pessimo. Se la terra è madre, come ci è stato tramandato dagli antichi, non stiamo trattando bene l'origine della nostra vita. In passato l'uomo rispettava la natura ed era grato dei frutti che madre terra gli dava. Anche gli artisti si rivolgevano ad essa cantandone la bellezza. Le attività umane, che da troppo tempo sfruttano l'ambiente e lo avvelenano portando ad un degrado insopportabile, stanno minacciando l'uomo stesso, responsabile di tutto ciò. Ma dobbiamo tenere ben presente che noi abbiamo bisogno della natura, mentre invece la natura può fare a meno di noi. Se la distruggiamo, distruggeremo noi stessi, ma la natura, dopo di noi, continuerà a vivere.

Quindi penso che dovremmo avere una maggiore consapevolezza dei rischi che corriamo, educare i più piccoli alla conoscenza dell'ambiente naturale conducendoli ad apprezzarne la bellezza e l'importanza, così forse crescerà una generazione che tornerà a quel rispetto per la natura che spero ci salverà.

Questa forma d'arte mi appaga. Non mi dispiacerebbe comunque allargare la mia esperienza creativa usando altri linguaggi ed espressioni artistiche. Tutto dipenderà dalle opportunità che mi si presenteranno e che potranno aprirmi nuove strade in questo splendido e affascinante viaggio nell'arte che da molti anni sto percorrendo con grande passione e che è parte sostanziale della mia vita.