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【Review】"Ogni Quadro Compiuto è un Piccolo Miracolo" Mostra online di Roberto MiniatiTime:2021-01-08

 

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Mostra Personale Online

 

"Ogni Quadro Compiuto è un Piccolo Miracolo"

 

 Artista

Roberto Miniati

 

Organizzatori:

DoBe Group

Centro Sino Italiano di Design

 

Con il patrocinio del

Comune di Firenze

 

In collaborazione con

Quartiere 4 Comune di Firenze

Shanghai Promotion Centre for city of design

Shanghai International Culture Association
 

Supporto Tecnico VR

HE CHAO ARTS & CULTURE

 

【Data】

2021.01.08-2021.02.07

 

【Apertura】

2021.01.08

In Cina 19:00

In Italia 12:00

 

 
 

La mostra personale online di Roberto Miniati "Ogni quadro compiuto è un piccolo miracolo"  è organizzata dal Gruppo DoBe e il Centro Sino Italiano di Design, in collaborazione con il Comune di Firenze, Quartiere 4 Comune di Firenze, Shanghai Promotion Center for City of Design, e Shanghai International Culture Association, si inaugura alle 12:00 del 8 gennaio 2021.

 
 

 

 

Il Centro Sino Italiano di Design e DoBe Group presenta la mostra personale di Roberto Miniati, artista romano di origine fiorentina, noto a livello nazionale che ha già ottenuto ampi consensi da critica e pubblico fino ad ottenere il prestigioso palcoscenico delle ultime tre edizioni della Biennale di Venezia.

 

La mostra online racchiude quindici opere accuratamente scelte dall’artista stesso tra le più rappresentative della sua carriera. E’ la prima volta, tramite la piattaforma del Centro Sino Italiano di Design, che Roberto Miniati presenta il suo lavoro al pubblico cinese, più familiare con l’arte rinascimentale e barocca, in merito all’arte non solo italiana ma occidentale, a cui stavolta proponiamo un rapporto diretto con il fascino della forma contemporanea presentando le opere eccezionali e commoventi di questo artista romano.

 

 
01

 

Premessa dall'artista

 

 

L'osservazione e lo studio delle opere dei grandi artisti ha rappresentato per me una vera e propria forma di apprendistato, una relazione fra maestro e allievo, che accompagna l’artista nello spazio infinito, lì dove l'emozione riesce ad avvolgere senza dover essere interpretata. Ho un rapporto molto intimo con la pittura, direi, auto-analitico; colore e forma sono i mezzi per arrivare nel profondo di me stesso, segni che dettano il mio linguaggio pittorico.

 

Amo pensare che il pennello non copra, ma scopra. Dipingere significa intraprendere un cammino intenso tra memorie e sogni, brevi attimi ricchi di attese e di solitudini, attimi espressi in frammenti temporali di decodificazione. Tutto avviene all’interno dell’anima e dell’inconscio, un linguaggio decifrato del nostro passato che ci accompagna nelle esperienze quotidiane – lì dove spazio e tempo coincidono –, divenendo testimone muto dell’esistenza. 

 

L’opera pittorica non deve sorprendere, essa è lo specchio della nostra interiorità, una fede per non smarrirsi, un affresco coscienziale espresso in forme che, una volta costituitesi, non hanno più nulla da offrire, se non il movimento statico di una percezione che è diversa per ognuno di noi. Questo movimento non ha fine, si potenzia e si diversifica nelle infinite varianti delle possibilità umane, rendendo l’artista un unicum, una sorta di essere atemporale, luogo di eventi, annuncio di eterno, un piccolo miracolo vissuto nel ritmo della libertà.

 

In qualsiasi forma artistica, nella fattispecie pittorica, risuona il mistero di quanto si è voluto cancellare, ma che pur giace sotto la superficie della pittura, il condizionamento cosciente che l'arte tutta ha subìto dalla storia che ci ha preceduto, il quinto lato della piramide, un lato che esiste ma che non si scorge. Questo vissuto della storia dell’arte, e soprattutto le esperienze del XX secolo e degli anni che stiamo vivendo, attraversa le mie opere. Questa è la ragione principale per cui mi sento contemporaneo, essere riconoscente alla storia stessa, costruirne il seguito.

——— Roberto Miniati

 

 

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02

 

Presentazione dell'artista

 

 

Roberto Miniati

 

 

Roberto Miniati nasce a Roma il 14 Maggio 1952 da una famiglia di origini fiorentine. Fin da ragazzo non smette mai di amare, studiare e vivere l'arte visiva. 

 

Nel tempo affina sempre più la propria conoscenza artistica, venendo a contatto con galleristi di tutta Italia e divenendo egli stesso un appassionato collezionista. Parallelamente intraprende la sua personale attività pittorica, nella quale, pur facendo esplicito riferimento alle avanguardie storiche del '900, all'astrattismo geometrico, all'espressionismo americano e agli artisti del secondo dopoguerra, cerca costantemente la propria cifra individuale. 

 

Nella sua pratica artistica egli sente di riuscire a risolvere il proprio enigma personale semplicemente con le cose che più ama: colore, gesto, segno. La sua è una pittura non pensata, ma mediata interiormente; non programmata, tuttavia sempre coerente con una ricerca in continua evoluzione interiore. La sua relazione con l'arte si esprime con coerenza, alternando periodi di studio e riflessione culturale e periodi in cui la produzione pittorica si intensifica, concentrandosi in vari cicli di lavori. 

 

 

 

 

Esperienze artistiche

 

Dal 1992 inizia una significativa attività espositiva, intraprendendo nel tempo rapporti continuativi con diverse gallerie quali la galleria Volos (Roma) e la galleria Mucciaccia (Roma, Londra, New York, Singapore, Cortina D’Ampezzo), la galleria "25'17" di Perm (Russia) e la Galleria Orler (Venezia, Mestre, Madonna Di Campiglio), che presenta le sue opere anche sull'omonimo canale satellitare.

Nel 2017 nasce una nuova ed importante collaborazione artistica con la galleria d’arte moderna Christopher Anthony Ltd. di Palm Springs (Stati Uniti).

Nel 2012 partecipa, invitato, alla 6° Biennale di Ferrara.

Nel 2012 la Performance “Suite 307” nel “First Luxury Art Hotel” a Roma.

Nell’ottobre 2013 allestisce un'ampia personale presso Museo Magi'900 a Pieve di Cento (Bologna).      

Segue nel 2014 una importante mostra personale al Museo Nazionale di Villa Pisani (Venezia). 

Sempre nel 2014 partecipa alla Triennale di Roma. 

Nel 2015 partecipa con una installazione alla 56a mostra internazionale d’arte “Biennale Di Venezia”

Sempre nel 2015 è invitato dal comune di Fiesole a presentare una sua personale nella prestigiosa “Sala del Basolato”.    

Partecipa, invitato, alla Biennale Internazionale D’arte di Asolo del 2015 vincendo con una sua opera il primo premio nella sezione pittura.

Nel 2017 è presente, per la seconda volta consecutiva, alla Triennale di Roma.

Invitato, nuovamente, partecipa con un’opera alla 57a mostra internazionale d’arte “Biennale di Venezia” 2017.

Ultima partecipazione significativa, con una importante installazione nel Padiglione Nazionale di Grenada alla 58a mostra internazionale d’arte “Biennale di Venezia” 2019.

Vive e lavora a Roma.

 

 

 

 

03

 

Le opere dell'artista

 

COMPOSIZIONE

Acrilico su tela

70 x 50cm,Anni 80

 

 

HOT YELLOW

Acrilico su tela

40 x 60cm, 2013

 

 

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SAN SEBASTIANO CONTEMPORANEO

Acrilico su vecchio dipinto

40 X 30cm, 2013

 

 

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L'OSSERVATORE

Acrilico su tav.intelata

105 X 75cm, 2016

 

 

IL VATICINATORE

Acrilico su tela

85 x 71cm, 2017

 

 

PIOGGIA VIRALE

Acrilico su tela

110 x 140cm, 2020

 

 

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GIFT (GEOMETRIE INVISIBILI)

Acrilico su tela

120 x 100cm, 2020

 

 

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MASACCIO

Acrilico su cartoncino

35.5 x 26.5cm, 1997/2016

 

 

TREE MAN

Acrilico su tela

150 x 100cm, 2016

 

 

LA SETTIMA CORDA

Acrilico su tav.intelata

67 x 49cm, 2020

 

 

DONT'BE SAD

Acrilico su tela

100 x 150cm, 2020

 

 

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MY DEAR BEN

Acrilico su tela

45 x 45cm, 2020

 

 

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BOUQUET

Acrilico su tela

32 x 42cm, 2020

 

 

UNA GIORNATA CALMA

Acrilico su tela

70 x 50cm, 2020

 

 

IL SOGNO DEL PESCE

Acrilico su tav.intelata

74 x 60cm, 2020

 

 

 

Le opere di Miniati interpretano il tema dell’astrattismo geometrico con un segno ed un disegno che conchiude il colore, dove le linee compartimentano ogni possibile sua continuità. Questi lavori traggono l'essenza e gli elementi dalle eccellenti tradizioni dell'arte italiana come l’uso dei colori e della luce, esprimendo insieme alle forme la sua anima e il suo spirito.

 

Le diverse composizioni geometriche costruite fianco a fianco si accompagnano separate da contorni netti o sfumati, i colori caldi e freddi sembrano intrecciarsi uno all’altro rompendo ed invadendo questi confini come se ci stessero chiamando a una meditazione profonda ed emozionante, incantando l’osservatore con un mondo enigmatico ricco di colori armoniosi ed emozionanti.

 

Questa mostra non include solo le sue opere astratte iconiche, ma presenta anche un percorso della sua carriera personale in cui si evidenziano cicli e fasi pittoriche influenzate fortemente dalla scuola metafisica, dalle avanguardie del primo 900’ e dallo studio della psiche di Freud, opere che offrono l’opportunità di scoprire la completezza artistica del lavoro di Miniati.

 

Molto interessante e stupefacente vedere alcune opere realizzate durante la pandemia globale, tra le quali “Pioggia Virale”, che con il suo colorismo intenso ci trasmette la speranza donandoci un po’ di luce in questo periodo difficile per tutti.

 

Grazie alle opere di Roberto Miniati, potremmo avere così l’opportunità di ammirare il fascino della sua arte e sentire il conforto artistico e spirituale dell’arte tutta.

 

 

 
 
 
 
 
04

 

L'intervista dell'artista

 

 


Centro Sino Italiano di Design

 

Sappiamo che Firenze è stata la capitale del rinascimento e Roma è stata quella del Barocco, essendo un artista nato a Roma e proviene da una famiglia di origine fiorentina, quanto è influenzato da entrambi movimenti artistici Lei? 

 


Roberto Miniati

Nel campo delle arti visive come in tutte le altre arti il rinnovarsi ed il mutare delle stesse trovano motivazioni nella storia tutta, dalla prima forma d’arte espressa fino a oggi.Fondamentale ritengo il XIV secolo con le ricerche intuitive sullo spazio di Giotto e la profonda umanità dei soggetti rappresentata da Ambrogio Lorenzetti. Nel secolo successivo l'occhio umano, impara a conoscere gli spazi umani e cosmici e le loro leggi discoprendone la struttura prospettica, concepisce il paesaggio come scenario di azioni umane.

 

Il Rinascimento è il secolo della grande arte, segnerà il destino di molti artisti influenzandoli profondamente. Nel 600’ secolo di crisi sociali ed economiche, il Barocco diventa palcoscenico del caos artistico, il modello è ancora la natura e lo spazio esterno, ma è il modo in cui essa viene osservata e compresa che cambia del tutto, se l’uomo rinascimentale si riferisce alla natura, portatrice di grazia ed armonia, l’uomo del seicento scorge nella natura la mutevolezza, il movimento, la caducità, un concetto di temporaneità e di contemporaneità immutato fino ad oggi. Le mie origini fiorentine ed il mio vissuto romano riflettono certamente l’espressione artistica sviluppatasi in questi secoli.

 

 


Centro Sino Italiano di Design

 

In che modo le Sue opere riflettono queste influenze?

 


Roberto Miniati

Osservare un dipinto barocco significa immergersi in una moltitudine di colori sgargianti, corpi danzanti accostati gli uni agli altri, in una rappresentazione composta equilibrata.Nel Rinascimento si inizia a teorizzare sempre più spesso l’uso libero del colore, una pittura fatta di luce, il colore diventa fondamentale, forse più di saper disegnare.Queste caratteristiche pittoriche sono alle base del mio lavoro.

 

 


Centro Sino Italiano di Design

 

Come ne pensa del rapporto tra l’arte tradizionale italiana e l’arte contemporanea?

 


Roberto Miniati

Come affermato precedentemente il rapporto è molto stretto, necessario ed inevitabile, non si può prescindere da tutto ciò che ci ha preceduto, soprattutto della nostra storia. La pittura contemporanea è un mosaico fatto di tessere dove troviamo rappresentate la prospettiva di Giotto i colori di Piero della Francesca, le morbide forme del Bernini e la grazia artigianale del Cellini, solo alcuni dei nomi di artisti che hanno segnato profondamente la storia dell’arte.

 

 


Centro Sino Italiano di Design

 

Come la sua arte esprime l’interiorità? Come capire l’enigma della sua pittura?

 


Roberto Miniati

Il novecento è stato caratterizzato da uno sviluppo accelerato delle scoperte scientifiche, sconvolto da guerre mondiali ed invaso da forme di tecnologia innovativa, provocando un forte mutamento sociale. Fondamentale lo studio della psiche di Freud, fondatore della psicoanalisi e conoscitore dei processi psichici inconsci che sono alla base del mio lavoro pittorico.

 

La mia arte esprime una interiorità intensa non pensata ma cercata continuamente in un incessante dialogo con una parte di me sconosciuta, il mio inconscio. Quello che ne scaturisce è un linguaggio fatto di segni e colori che riporta in superficie emozioni sconosciute e dimenticate, l’esigenza di un contatto profondo mediato da una pittura liberatoria e catartica. L’enigma della mia pittura non verrà mai risolto perché non ha bisogno di essere risolto.

 

 


Centro Sino Italiano di Design

 

Abbiamo due opere che ci fa pensare allo stile del Giorgio De Chirico, potrebbe parlare il rapporto tra la pittura metafisica e la sua?

 


Roberto Miniati

Ritengo Giorgio De Chirico e Picasso i due artisti più importanti del secolo passato, due geni. De Chirico ha segnato la mia formazione artistica e culturale. A proposito di enigmi è stato proprio il quadro “Enigma dell’ora” dipinto da De Chirico nel 1911 a suscitare in me uno stordimento da sindrome di Stendhal, non per la stesura pittorica certamente interessante, quanto per una rappresentazione dei dubbi e dell’angosce che accompagneranno gli uomini nel XX secolo. Ho amato molto il lavoro di De Chirico avrei voluto io avere le sue intuizioni, comporre le sue figure metafisiche, andare al di là della pura rappresentazione pittorica, una passione febbrile tanto alta da avere delle “allucinazioni” autocitandomi in quadri dove i suoi manichini dipingono le mie opere.

 

 


Centro Sino Italiano di Design

 

Alla mostra abbiamo un’opera che è stata realizzata durante l’emergenza covid, la Pioggia virale, cosa vorrebbe esprimere in questa opera?

 


Roberto Miniati

Nel 2008 dipinsi un quadro con dei segmenti di colore verticali che scendevano perpendicolarmente dando il senso di caduta, lo dipinsi, forse in un momento di sconforto, avrei desiderato che quella pioggia di colore cadendo bagnasse, colorandolo, il mondo intero.Solitamente la pioggia accompagna cieli grigi e bui, titolai il quadro “Pioggia Miracolosa” perché in quella rappresentazione la pioggia era accompagnata da luce e colore. “Pioggia Virale” fotografa il momento che stiamo vivendo e la speranza che virali e contagiosi tornino il colore e la luce ad illuminare nuovamente le nostre giornate.